martedì 25 agosto 2009
Okkio Bibi c'è
Sempre in sella insieme come i vecchi tempi amico mio!!!
Ovunque tu sia...
Aggiornamenti
Sicurezza innanzitutto.
Il kit sta intorno alle 650 ma fortunatamente per me, Marco me lo mette la metà in quanto è inutilizzato da un bel pò, con un attivo di 200km solamente... siccome le mie risorse finanziarie non mi permettono questa ahimè indispensabile spesa, il mio amichetto mi è venuto incontro con un comodo pagamento rateale.
Dio benedica gli amici!!!!!!!
In più mi porterà anche un puntale in carbonio che, se sarà di mio gusto montato, salverà non poco il collettore visto che il mostro è più basso degli altri e ogni avvallamento, radice, buca, sono per me un dramma...
1°aggiornamento 31/08
Ho preso i pezzi, il puntale è uno spettacolo, conto di montarlo stasera.
Per i freni dovrò rimediare il cavalletto anteriore o ahimé dovrò farmelo montare, spero di no.
Comunque ho in garage due splendidi dischi, le brembo oro, le pastiglie, i tubi in treccia e la pompa dx (così riavrò la leva del freno nuova visto che quella che ho me l'ha storta quel vecchio bastardo un pò di mesi fa).
Speriamo di riuscire a farlo da solo così risparmio un bel pò di soldini di manodopera.
3°aggiornamento 23/09
ps OKKIO BIBI C'E'
giovedì 20 agosto 2009
La vita è come una corsa in moto...
(Walter Villa)
mercoledì 12 agosto 2009
A te, amico mio!
Si dice che ogni volta che saliamo in sella ad i nostri destrieri insieme a noi salgano pure angeli e diavoli...
è vero...
Rappresentano quel dualismo che rende questo modo di vivere così denso di emozioni che a volte il cuore pare voler saltar via dal petto e mettersi a correre...ad urlare...
diavoli che girano quel polso in maniera a volte così irrazionale e violenta che lo schizzo di adrenalina ti arriva dritto al cervello senza passare dal via lasciandoti i tremori per lunghissimi interminabili minuti...che ti spingono a piegare quel tanto che basta da far diventare bianche le mani e diventare tutt'uno con la nostra passione...la nostra vita...
tanto da pensare di averlo sfiorato quel limite di aver scosso quel mantello con il nostro passaggio radente...
E angeli che portano il volto e la voce di chi non è più con noi...dei nostri affetti...delle nostre paure
ed esperienze costruite sulle nostre ossa rotte...
Angeli che ti accarezzano quel polso che torna a colorarsi e lascia andare la manetta quel tanto che basta per godere senza infastidire quel mantello che fino ad un secondo fa avremmo strappato urlando per lo spostamento d'aria per vedere se è veramente così bella e sinuosa questa mitologica creatura perennemente celata dall'ombra della paura...
Poi ci trovate i week-end in qualche strada di campagna sperduta tra i monti... seduti su un muretto con la sigaretta che si consuma lenta all'angolo delle labbra...
con lo sguardo perso all'orizzonte e una mano che inconsciamente segue le sinuose linee del serbatoio o dell'affilato cupolino...colorati come farfalle...
bardati come antichi cavalieri...da soli o in sfavillanti sfilate di scintille e di riflessi con il saluto
sempre pronto anche se incroci non lo hai mai visto e mai più lo rivedrai...
..Ma in moto si muore... è vero...
Capita, ma quale altra vita è capace di regalarci questa passione?
Questi ragazzi meravigliosi da abbracciare e baciare come figli propri
Immersi in quelle tute di pelle, con i loro tatuaggi, con i loro caschi dai coloro sgargianti, tutti veri DURI!
Gente che su strada non abbassa mai lo sguardo
Ma provate ad alzare loro quelle visiere scure da marziani e troverete occhi splendidi, puliti, gonfi di quelle lacrime vere in cui puoi annegare ed arrivare fino in fondo alla loro anima per vedere com'è candida.
occhi che solo la gioventù più sana può avere. provate poi a togliergli quelle tute e troverete al
loro interno dei bambinoni innamorati della vita, delle scorribande, dei weekend a bistecche e salsicce, ma ancora tanto bisognosi di un padre o di una madre che li prenda per mano quando la sorte inizia a giocare così duro...
Parlate con ognuno di noi... e chiedetegli cosa sarebbe di lui se un giorno dovesse rinunciare a
questa passione...e preparatevi a sentire l'urlo del silenzio... e a vedere quello sguardo di bimbo diventare lo sguardo di un marinaio costretto a vivere a terra con il mare in vista...
di un pilota che guarda il cielo ancorato a terra...
Già... in moto si muore... ma ora credete di poterci capire?
Io non credo... non ancora...
Chiedete allora di portarvi ad un raduno, ad una scampagnata...bagnatevi di pioggia scrosciante che
vi penetra fino alla biancheria intima...che vi entra nelle ossa...lasciate che il freddo vi punga fino a
farvi lacrimare...lasciate che il sole tenti di liquefarvi mentre indossate l'immancabile giacca tecnica...
O semplicemente provate a chiedergli di fermarsi così, senza nessun motivo apparente per strada accostandovi al ciglio per stupirvi di quanti (automobilisti) non vi degneranno di uno sguardo e quanti (motociclisti) si fermeranno per offrirvi aiuto, compagnia, un semplice passaggio al più vicino distributore anche se esso si trovi a svariati km o un posto nel proprio box per la moto e un pasto caldo per voi mentre aspettate i soccorsi...
...Fatelo e allora, solo allora arriverete a sfiorare l'essenza di essere Motociclista
In moto si muore, è vero... ma non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso... e se
ancora non lo avete capito be'... lasciate perdere, non lo capirete mai.
Ma se un domani mentre andrete al mare con la vostra famiglia automobilisticamente corretta dovesse sopraggiungere uno di noi e vedeste vostro figlio girarsi di scatto a salutare sbracciando come un pazzo rinunciate a capire anche lui... lui che nella sua incoscienza vede in noi quella scintilla che voi non siete stati capaci di scorgere...e se vedrete il Motociclista ricambiare il saluto... be'... non c'è nulla di strano sapete?
Tra Angeli in terra ci si saluta sempre... ma questo, Chi ha perso le ali, non lo ricorda...
martedì 11 agosto 2009
cit. Robert M. Pirsing - Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta
In moto la cornice non c'è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. È incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi – un'esperienza che non si allontana mai dalla coscienza immediata.